AssoVeT, unica associazione di categoria dei veterinari che si occupano di animali di affezione,
è nata con gli intenti e gli obiettivi di tutte le altre associazioni di categoria, di dare
corpo e forza alle istanze della professione attraverso un'attività corale.
Aderire alla associazione (che è totalmente democratica e quindi il tuo voto e la tua opinione
è sempre fondamentale per le azioni promosse) significa trovare insieme soluzioni concrete ai
problemi di tutti, in un'ottica imprenditoriale, attenta alla gestione, ai costi e al guadagno,
all'immagine presso il pubblico, alla funzione sociale del nostro lavoro, all'etica.
Aderire vuoi dire godere immediatamente delle convenzioni riservate ai soci, e poter
avere in maniera gratuita tutto il materiale utile al nostro lavoro quotidiano prodotto
da AssoVeT, perché l'organizzazione associativa azzera i costi, ripartendoli.
A questo proposito sono orgoglioso di comunicare che all'aumento del numero degli iscritti
è corrisposto una diminuzione della quota di iscrizione, aumentando i benefici di cui godiamo.
E nel rispetto del riconoscimento delle difficoltà imprenditoriali tutti i veterinari laureati
da meno di tre anni o titolari di struttura da meno di tre hanno l'iscrizione gratuita,
mentre tutti gli altri che si iscrivono per la prima volta pagano una quota ridotta di 50 euro.
Tra le iniziative, in difesa dei diritti dei medici veterinari, l'associazione
ha iniziato un lavoro per richiedere con forza la modifica dell'art. 10 del D.lgs 193/2006,
ritenendo iniqua tale norma, e a tal fine ha predisposto una petizione popolare.
Il nuovo anno ha portato infatti ai Medici Veterinari per animali da compagnia il peso della recente
introduzione legislativa che di fatto ci limita nei nostri interventi, impedendo di esercitare secondo
scienza e coscienza (tradendo così 1'autentico mandato di "cura" che costituisce il cuore della nostra
professione), prevedendo sanzioni pecuniarie che vanno dai 3500 ai 9000 euro, sanzioni che già
qualche nostro collega si è visto comminare.
L'articolo 10, del D. Lgs 193/2006 impone infatti di utilizzare solo ed esclusivamente
farmaci ad uso veterinario, e consente di utilizzare in rari casi quelli ad uso umano
solo se non esiste un corrispettivo veterinario registrato per quella patologia.
La gravità del provvedimento sta nel fatto che non parla di molecole ma di patologie,
imponendo che se per una data patologia esiste un farmaco registrato non si può in
alcun modo utilizzare tutte le altre molecole esistenti sul mercato anche se
riconosciute come più efficaci.
Come detto tali sanzioni sono già state comminate ad alcuni nostri colleghi
con gravissimo danno alla loro attività, e per il semplice motivo di aver
cercato di fare il loro lavoro nel miglior modo possibile, ricorrendo al
farmaco che sapevano essere più efficace, dunque più "terapeutico", nel pieno
rispetto della mission professionale.
È possibile scaricare la petizione dal sito AssoVeT.
Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Genova Piazzale Bligny 2 - 16141 Genova - tel.: 010.58.24.78 - fax: 010.57.69.336/337 - info@ordineveterinarigenova.org